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Le strade elettriche che danno energia ai tir

di Sara Perro

Le strade elettriche che danno energia ai tir

Il distributore di benzina? Non servirà più: un giorno sarà la strada stessa a fornire l’energia necessaria alle nostre auto. Anzi, è già così. In Svezia sono state inaugurate le prime strade elettriche al mondo, capaci di caricare i mezzi che la percorrono.

Freniamo gli entusiasmi. Prima che il sistema prenda piede ci vorranno ancora alcuni anni: siamo ancora in una fase poco più che sperimentale. La prima strada elettrica in questione è lunga appena due chilometri ed è un tratto del percorso che collega l’Aeroporto di Arlanda di Stoccolma e il centro di distribuzione della compagnia logistica PostNord. Inaugurata lo scorso aprile, viene usata principalmente da mezzi pesanti. È provvista di un solco elettrificato che corre al centro della carreggiata a cui i mezzi – nel caso specifico, i camion – si agganciano tramite un connettore al di sotto dello chassis e in questo modo ricaricano la loro batteria. Il contatto avviene automaticamente, poiché il connettore è magnetico e l’autista può continuare a guidare senza accorgimenti particolari. Il sistema è anche intelligente: in grado cioè di riconoscere automaticamente il mezzo connesso e quindi di abilitare o meno la ricarica. E quando ci si ferma, l’alimentazione viene interrotta.

La strada “a solco elettrico” non è l’unico esperimento di questo genere avviato in Svezia. Nel 2016 un tratto della E16, l’autostrada che collega la Svezia e la Norvegia, è stato dotato di una linea al di sopra della carreggiata, a cui i tir elettrici si possono agganciare tramite un pantografo. Più o meno come farebbe un tram. Il sistema è stato sviluppato grazie alla collaborazione di Scania e Siemens, è costato 8 milioni di euro e permette di abbattere le emissioni dell’80%.

Naturalmente perché questa tecnologia abbia un impatto effettivo sull’ambiente occorre una diffusione molto più massiccia, sia in termini di sviluppo delle infrastrutture che in termini di estensione dell’utilizzo anche a mezzi più leggeri. Tuttavia potrebbe davvero dare una spinta al boom dell’auto elettrica, perché contribuisce a risolvere uno dei problemi più seri: l’ingombro delle batterie. Secondo Gunnar Asplund, che ha sviluppato la strada “a solco”, solo in Svezia occorrerebbe elettrificare 20mila chilometri. Ciò consentirebbe di realizzare una sorta di “griglia” capace di rendere le auto sempre più autonome, facendo in modo che il tratto di strada da percorrere scollegati dalla rete sia al massimo di 40 chilometri.

Per iniziare, l’Agenzia per la mobilità svedese ha sviluppato lo scorso novembre un piano che punta a elettrificare i 1365 chilometri che collegano Stoccolma, Malmo e Goteborg, su cui si articola il 70% del traffico pesante del paese. Hans Sall, amministratore delegato del Consorzio eRoad Arlanda ha previsto che la tecnologia di strade elettriche sarà disponibile «entro cinque o dieci anni. Ogni governo che punta a un sistema di trasporto che prescinda da fonti fossili dovrà fare qualcosa ed è difficile capire come farlo senza le strade elettriche».

di Lorenzo Bernardi, foto di Göran Fält

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