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Quando la muffa non è più un problema

di Clarissa Marchese

trattamenti antimuffa | pareti della cucina | prodotti

Ponti termici, umidità e risalita capillare possono generare condensa e portare alla formazione di muffe e depositi batterici, antiestetici e dannosi per la salute. La prevenzione è il primo step. Ma, a cose fatte, occorre usare il prodotto giusto per rimuoverla.

Il problema

La comparsa sulle pareti di muffe, macchie scure o aloni grigiastri è il primo segnale che l’involucro della casa non protegge gli spazi indoor come dovrebbe. In linea di massima, in questi casi, il primo imputato è l’acqua e la difficoltà sta nel capire da dove proviene, per intervenire nei punti in cui trova il passaggio per infiltrarsi. Quando si parla di muffa, la migliore cura è la prevenzione attraverso un buon progetto di isolamento termico che risolva i principali ponti termici della casa. Sono punti dove la temperatura superficiale degli elementi tende ad abbassarsi fino al punto di rugiada del vapore presente nell’aria, con la conseguente formazione di condensa e sgradevoli muffe.

La soluzione

«La soluzione più consigliata – spiega l’architetto Gianpiero Cavallo, progettista edifici NZEB e consulente CasaClima – è la coibentazione dell’elemento che può essere effettuata dall’esterno o dall’interno, grazie a un sistema a cappotto. Se si interviene dall’interno, attenzione alla scelta del materiale e allo spessore dell’isolante. In caso di condensa, deve assorbire l’umidità e rilasciarla nel tempo, senza correre il rischio che il componente si deteriori e perda la sua conducibilità termica». Esistono sul mercato anche prodotti per la rimozione meccanica e chimica delle macchie, in questo caso attenzione all’etichetta sul flacone. Va letta con cura per accertarsi di applicare sulle pareti una soluzione 100% naturale. Dunque esente da emissioni nocive, per le vie respiratorie e a basso impatto ambientale.

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di Giulia Fontana

Giampiero Cavallo

Approfondimento

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