Intervista a Luca Mercalli
Luca Mercalli un climatologo e meteorologo molto noto al grande pubblico. La televisione, questa “cattiva maestra”, nel corso degli ultimi anni è diventata la sua più grande alleata. E pensare che in casa non ha il televisore. Eppure sin dagli esordi nel programma “chetempochefa”, nel 2003, Luca Mercalli parla a circa quattro milioni di telespettatori. Li informa, non solo sulle previsioni del tempo, i programmi ormai ne sono pieni, ma soprattutto su altri temi di grande attualità: ambiente, clima, energia.
Luca Mercalli non è il ricercatore che lavora nell’ombra, è uno scienziato con il pallino dell’informazione. Chiara, semplice, in televisione come nei numerosi convegni, incontri, dibattiti ai quali partecipa nel corso dell’anno. Punta il dito contro le case colabrodo che sprecano energia, contro il non fare, sottolinea, citando dati dell’Unione europea, che solo attraverso interventi di efficienza energetica in Italia possiamo risparmiare il 30% di energia. Poi c’è il Sole, questa fonte energetica pulita e sicura. E’ da qui che dobbiamo ripartire.
In questo senso Mercalli si è messo alla prova. Ci racconta come ha ristrutturato la sua abitazione, il Sole che gli dà energia elettrica e calore. La sua visione della vita e del futuro. Della montagna che ha segnato la sua carriera.
Perché ha deciso di dedicare i suoi studi al clima?
E’ una materia che sin dalla giovane età ha suscitato in me un certo interesse. Da sempre frequento le montagne, la neve, i ghiacciai. Un ambiente unico e mutevole che sin dall’inizio ha suscitato in me curiosità e stimolato molte domande. Il mio mestiere di ricercatore è il climatologo, mi occupo di ricerche sul clima e sui ghiacciai. La meteorologia fa parte, per così dire, di un di più, è una delle materie di studio del mio gruppo di ricerca. Lavoro insieme a 8 persone, ognuno con le sue specializzazioni. All’interno del mio gruppo mi occupo molto di informazione e divulgazione scientifica. Ecco perché a “chetempochefa”, oltre che alle previsioni del tempo, mi dedico soprattutto ai grandi temi legati alle risorse naturali, al clima, all’energia.
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Rispetto alla situazione energetica, stiamo vivendo un periodo molto delicato. Cosa sta accadendo?
Già nel 2004 a una puntata di “chetempochefa”, parlai di crisi petrolifera a un pubblico di 3 milioni e mezzo di persone. Molti mi avranno preso per pazzo. Ma la realtà conferma quello che dicevo. Si tratta di una situazione ben nota da tempo. Basta consultare gli studi della sezione italiana di Aspo, l’associazione che studia il picco del petrolio e del gas, di cui sono membro. O quelli dell’Unione europea e dell’Onu, da almeno 15 anni avvertono sulla necessità di adottare nuove strategie energetiche. Solo ora che il prezzo del petrolio è alle stelle ci si accorge di quello che è stato già detto molti anni fa. E sia chiaro che il petrolio non potrà tornare ai 18 dollari al barile del 2002. Per due motivi fondamentali: il petrolio non è una risorsa infinita; si stanno affacciando ai consumi i paesi asiatici che sono numericamente imponenti, parliamo di 3 miliardi di persone contro un miliardo di persone del mondo occidentale. Le due cose messe insieme non possono che stressare il mercato dell’energia.
Da divulgatore scientifico sta registrando una maggiore sensibilità rispetto ai grandi temi ambientali?
Più che una maggiore sensibilità, un maggiore interesse. Sento che c’è voglia di informarsi, capire. Per agire basterebbe guardare a paesi come Svizzera, Austria o Germania, per vedere ormai una prassi consolidata di efficienza energetica. Ma senza uscire dall’Italia basta guardare all’Alto Adige, un esempio di politica vincente sull’uso razionale dell’energia. L’esperienza di Casa Clima ha ormai 10 anni. Eppure continuiamo a farci un sacco di domande, invece di correre.
Lei alimenta la sua abitazione con un mix energetico invidiabile dove la fonte solare la fa da padrona. Come funziona una casa come la sua?
Vivo in una casa rurale, costruita 150 anni fa. L’ho ristrutturata e fatto quello che era possibile. Sul tetto ho messo pannelli solari termici collegati a una caldaia a gas a condensazione e un impianto fotovoltaico da 2 kW. Sono intervenuto sull’isolamento termico del solaio, ho sostituito i serramenti con vetri doppi basso emissivi. Ho aggiunto le valvole termostatiche su ogni radiatore in modo tale da poter gestire la temperatura in ogni stanza. Mi sono dotato di una stufa a legna ad alta efficienza che mi consente di tenere al minimo la caldaia a gas. Ho una cisterna di raccolta dell’acqua piovana per irrigare l’orto.
Con i suoi molteplici impegni, dove trova il tempo per l’orto?
Lo trovo. Intanto non ho il televisore in casa. Tutto il tempo che risparmio non guardando la Tv lo impiego nell’orto. Chiarisco che si tratta di un orto di 100 mq. Quindi non è molto impegnativo. Per me rappresenta una scelta strategica: con la produzione alimentare dell’orto riduco la produzione dei rifiuti, evito acquisti continui e mangio sano.
Immagino faccia anche il compost…
Certamente, anzi raccolgo anche gli sfalci d’erba del giardino dei miei vicini.
Con in parassiti come si comporta?
Non uso antiparassitari o fitofarmaci. Accetto il rischio di avere cali di produzione.
Un giudizio complessivo rispetto alle sue scelte personali.
E’ estremamente positivo. Il mio tetto è un pozzo di petrolio e lentamente sto rientrando nell’investimento. Trovo che sia bello anche a titolo di motivazione personale: in un mondo in cui oggi, in fondo, le persone hanno poche motivazioni, dove ci si annoia e non si sa bene che cosa fare, la visione di essere autosufficienti la trovo una bella sfida. Mi dà motivazione e piacere. Inoltre, c’è un altro aspetto che riguarda la sicurezza per il futuro: se il petrolio costerà sempre di più non sarò strangolato dalla bolletta. So che il giorno in cui eventualmente ci sarà un black out o qualcuno chiuderà il rubinetto del gas, perché ha deciso di venderlo ai cinesi e non più all’Italia, la doccia calda me la farò comunque.
Consigli su cosa fare e cosa non fare per il bene dell’ambiente e per il nostro futuro.
Ognuno a casa propria può fare qualcosa. I più fortunati sono quelli che abitano in una casa indipendente, più o meno il 50% della popolazione italiana. Il consiglio è partire subito con interventi di efficienza energetica (isolamento termico, sostituzione dei vetri, della caldaia) e energia solare. Chi vive in un condominio, può convincere gli altri condomini e l’amministratore a iniziare a fare le stesse scelte. Quello che invece non bisogna fare è mettersi nei guai con le proprie mani. Non comprare, ad esempio, elettrodomestici giganteschi perché domani ci strangoleranno con la bolletta. Dobbiamo guardare davvero al nostro benessere che non è fatto di sprechi e del superfluo. E’ necessario un cambiamento mentale e culturale. Riflettere sul fatto che le risorse energetiche e materiali sono scarse. E’ su questa riflessione che dobbiamo investire tutta la nostra vita.
di Luisella Berti
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