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Dove l’acqua scorre protetta

di Giorgia Bollati

Dove l'acqua scorre protetta
All’esterno, un sistema di cascate e di terrazzamenti sfuma i contorni dell’albergo, che si inserisce in maniera graduale nel paesaggio circostante

In Albania, il primo fiume selvaggio protetto d’Europa. Ricca di biodiversità e di esperienze da vivere a contatto con la natura, la zona è servita da un hotel di recente costruzione in acciaio e legno

Acqua cristallina e argini naturali

Un fiume cristallino. A tratti trasparente, a tratti più torbido e agitoso. Una la costante: argini naturali, ricchi, attorno a cui cresce un ecosistema complesso. Il Vjosa, che sgorga dal Pindo greco con il nome di Aoös e sfocia sulla costa adriatica albanese con un delta che caratterizza la regione di Valona, è uno degli ultimi fiumi selvaggi del Vecchio Continente. Qui, il 15 marzo scorso, è stato proclamato un nuovo Parco Nazionale.

Il primo, in Europa, che corrisponde al letto di un corso d’acqua e ai suoi argini. 800 chilometri di rete fluviale (il fiume principale è di 272 chilometri), di emissari e di emissari degli emissari: il tratto fluviale è lungo e articolato, e si sviluppa con paesaggi differenti, dai canyon a un flusso movimentato che bagna i piedi delle montagne fino a una superficie acquatica tranquilla.

Biodiversità straordinaria

La ricchezza di habitat accoglie, qui, un ricco ventaglio di biodiversità animale e vegetale, con 1100 specie faunistiche di cui 40 mai incontrate in Albania e due nuove alla scienza. E poi popolazioni di organismi minacciati come il capovaccaio, uccello fortemente in pericolo a livello globale, e le anguille, tra gli animali più fragili secondo lo Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura).

Oggi, la metà di questa rete fluviale che si dirama nell’area meridionale dei Balcani è protetta. Tutto anche grazie a Patagonia, azienda di abbigliamento sportivo che, a seguito della campagna decennale Save the Blue Heart of Europe focalizzata sui bacini d’acqua selvaggi dei Balcani, ha sostenuto il lavoro di molte Ong locali e non – tra cui Euronatur e Riverwatch – e ha programmato un finanziamento fino al 2024 di 5 milioni di dollari, di cui 3 già erogati.

Dove l'acqua scorre protetta
Foto di Nick St. Oegger

Architettura sostenibile

Nel territorio di Tepelenë, a poco più di un’ora di auto da Valona, sorge l’hotel Uji Ftohte, circondato dalle alture e con vista sulle acque del Vjosa. Recuperando l’area delle fondamenta di una struttura preesistente che era destinata alla collettività ma ormai in disuso, la struttura in acciaio si sviluppa con 4 piani fuori terra e due ipogei, con un lato chiuso dalle pareti rocciose e l’altro affacciato sul paesaggio naturale attraverso ampie finestre a tutta altezza, dove sono strutturate due aree bar-ristorante dove godere dei piatti e della colazione a buffet con ingredienti e ricette locali e altri servizi per gli ospiti.

L’architettura, poi, utilizza principalmente legno e vetro – le finestre hanno tutte doppio vetro e alti coefficienti di isolamento termico –, materiali che tratteggiano l’identità dell’intera struttura costituita da due volumi in legno posti l’uno sull’altro con spazi esterni importanti delimitati da parapetti in vetro che annullano il confine tra indoor e outdoor.

In cima, un’ampia terrazza consente di godere appieno del paesaggio naturale che circonda l’edificio. Il comfort indoor nelle camere e nelle aree comuni è garantito da impianti di climatizzazione di tipo Variable refrigeration flow (VRF) a cui è abbinato un sistema di trattamento dell’aria: la suddivisione dei locali serviti da ogni unità è basata sulla loro destinazione, sulla posizione nella struttura e sulla possibilità di essere utilizzati in diversi orari.

Articolo pubblicato su Casa Naturale di Luglio – Agosto 2023

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