Ristrutturare riciclando: è economico ed ecologico
Ci si trova nel quartiere Eixample, uno dei più conosciuti e centrali di Barcellona: qui, in un tradizionale palazzo di inizio Novecento, un appartamento, distribuito su circa70 metri quadrati, è stato completamente ristrutturato dall’architetto Adrian Elizalde. La pianta della residenza rispecchiava le tradizioni del tempo: una stretta successione di piccoli ambienti definiti dalla sovrapposizione di materiali e da una certa confusione compositiva. Avendo a disposizione un budget contenuto, il progettista ha deciso subito di mantenere inalterata la posizione della cucina e del bagno, evitando così lavori idraulici di maggiore impegno, e di lavorare sul resto degli spazi. Prima dell’intervento, l’appartamento si presentava decadente e cupo, per colpa soprattutto degli spazi angusti che sono stati immediatamente rivoluzionati per dare spazio ad ambienti più aperti e luminosi. Come prima operazione, l’architetto ha cercato di eliminare le sovrapposizioni di materiali per raggiungere il primo e originale strato delle finiture, di grande fascino e legato alle tradizioni catalane: piastrelle colorate, dettagli in legno e un soffitto a volte.
Nuova vita, nuovi spazi
La maggior parte delle piastrelle, molto vivaci nelle geometrie e nell’accostamento cromatico, sono state recuperate e, per favorire la diffusione della luce naturale, tutte le pareti perimetrali sono state intonacate di bianco. I materiali di nuovo inserimento, soprattutto il legno di tonalità calde, sono in aperto dialogo con l’esistente e sono in grado di mantenere l’attenzione sui punti di forza dell’interior design. La distribuzione degli ambienti, dunque, è stata semplificata per ottenere spazi più grandi e più luminosi e il nucleo più importante dell’appartamento è la zona pranzo, dominato da un tavolo di 3,10 mdi lunghezza e da una panca in legno, poggiata alla parete e che risponde anche a funzioni di contenimento. La volontà di mantenere un’atmosfera leggera ha portato il progettista ad escludere l’inserimento di pareti divisorie, a favore di quinte scorrevoli in legno, che possono trasformare, di volta in volta e in funzione delle esigenze, gli spazi aperti in spazi privati, regalando alla superficie una nuova composizione dinamica.
Un progetto, due “eco”
Una soluzione originale e contemporanea che è riuscita a raggiungere diversi obiettivi. Il primo, economico: sono stati sufficienti 36.788 euro per completare tutte le operazioni di ristrutturazione. Il secondo, stilistico: recuperare e mantenere le pavimentazioni originarie rappresenta una scelta in grado di rispettare le tradizioni e, allo stesso tempo, un modo per rendere gli spazi vivaci e colorati. Laddove c’erano le pareti perimetrali, lo spazio dei muri è stato coperto da fasce di piastrelle più scure che, quindi, sottolineano qual era l’originale scansione degli spazi e rappresentano un gioco di geometrie. Il terzo, ambientale: essere obbligati ad un budget limitato ha obbligato il progettista e i suoi collaboratori a sfruttare al massimo l’esistente e a ridurre i tempi di cantiere con un conseguente risparmio sui consumi, un riutilizzo dell’esistente e l’uso della prefabbricazione, soprattutto per le quinte in legno. Aperto nel marzo 2014, infatti, il cantiere si è chiuso nel luglio dello stesso anno: 5 mesi per una ristrutturazione efficace e funzionale
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