Casa in legno: X-lam e sistema telaio
È il momento delle case in legno e la tecnologia X-lam riscuote sempre più interesse, come anche il sistema telaio, che ha rivoluzionato il modo di costruire le abitazioni in questo materiale naturale. C’è chi l’ha scelta per la volontà etica di vivere in un ambiente ecologico e senza inquinanti. Chi ha valutato il risparmio sotto l’aspetto dei costi e, soprattutto, dei tempi di realizzazione. Chi aveva necessità di rispettare severe prescrizioni sismiche e chi ha deciso di investire in un fabbricato ad alte prestazioni energetiche, senza rinunciare a un ardito design.
Infine, c’è – più semplicemente – chi desiderava svegliarsi ogni mattina e rincasare la sera avvolto dal “profumo di bosco, di resina e di natura”.
Perché comperare una casa in legno
Sono molteplici le ragioni di chi acquista una casa in legno. E sfilano nelle testimonianze dei progettisti, delle aziende e dei committenti che, nella seconda parte di questo speciale di Casa Naturale, ci hanno raccontato i propri “perché”.
Si tratta di un mercato che cresce, in controtendenza con la pesante crisi del settore edile in Italia e che, anche per il numero degli attori coinvolti, non occupa più la “nicchia” con cui si era affacciato, negli anni scorsi, sul nostro panorama nazionale.
Una delle più recenti e ufficiali fotografie della situazione è quella che è stata scattata, a fine dello scorso anno, dal Centro Studi di Federlegno Arredo Eventi, che – per conto di Assolegno – ha diffuso un rapporto sull’andamento del comparto, con dati perlopiù riferiti all’osservazione del 2014.
Il nostro Paese è al quarto posto in Europa per la produzione di prefabbricati in legno (8,4% del totale), dietro Germania, Regno Unito e Svezia: una nuova casa ogni 100, fra quelle costruite nello Stivale, usa questo tipo di materiale e tecnologia.
Un settore in forte crescita
Il settore produttivo vale oltre 658 milioni per un totale di 3.025 edifici ultimati nel 2014 (al 90% si tratta di residenziale) e 225 aziende che, da sole, occupano il 60% del mercato. Le Regioni dove si è affermata una maggiore presenza di imprese specializzate sono il Trentino Alto Adige, la Lombardia e il Veneto. Nel 90% dei casi le tecniche costruttive utilizzate sono il sistema a telaio e l’X-Lam.
Previsioni e sviluppi
Le previsioni per i prossimi anni sono, infine, positive, in un contesto sociale sempre più attento alla sostenibilità. Come afferma, ancora, Federlegno: «il legno usato in edilizia, oltre a un bilancio energetico vantaggioso, mantiene immagazzinata nella sua vita nominale una notevole quantità di CO2 che, quindi, non viene liberata nell’atmosfera. Ogni metro cubo utilizzato, in sostituzione di un altro materiale da costruzione, riduce in media le emissioni nell’atmosfera di 1,1 tonnellate di anidride carbonica». La superficie boschiva italiana è pari a circa 8,8 milioni di ettari e, potenzialmente, è in grado di produrre ogni anno circa 90 milioni di metri cubi di legname, di cui la metà adatta alla costruzione. Se consideriamo che, ogni secondo, le foreste italiane producono circa3 metri cubidi legno, per la produzione di un edificio di100 metri quadratiil bosco italiano impiega circa 15 secondi. «Costruire una casa in legno significa avere le idee chiare fin dall’inizio perché, a differenza delle altre tipologie costruttive, moltissimo viene deciso e definito in fase progettuale e, per ottenere un edificio a regola d’arte, non dovrebbero intervenire varianti in corso d’opera. Tuttavia, occorre anche staccarsi dal preconcetto che scegliere un immobile prefabbricato significhi acquistare un “pacchetto predefinito”, a catalogo, così come avveniva negli anni Sessanta. Perché oggi è la prefabbricazione che si adatta al progetto e non viceversa. E proprio grazie all’impiego del legno, è possibile raggiungere risultati inimmaginabili dai più, anche sotto l’aspetto delle forme e del design».
La parola ad Andrea Bernasconi
Andrea Bernasconi, strutturista e consulente del Dipartimento di Ingegneria Civile del Politecnico di Graz, da anni si occupa delle costruzioni in legno.
Conosce bene pregi (e difetti) di un materiale che, nonostante il boom degli ultimi anni, viene ancora percepito con riserve dall’opinione comune e anche da una certa parte del settore edile tradizionale.
«Il grande pregio del legno è insito nella materia prima. Ormai anche questo settore utilizza processi di tipo industriale, ma la scelta di base è sempre quella di una risorsa naturale, che, oltretutto, è disponibile in quantità superiore rispetto al consumo richiesto. Nelle nostre foreste crescono molti più alberi di quelli che utilizziamo».
Il parere di Maurizio Piazza
Fra i molti pregi delle costruzioni in legno c’è, inoltre, un aspetto che più di altri sorprende, come spiega Maurizio Piazza, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento. «Questi edifici sono molto più sicuri di quelli realizzati in altri materiali, sia per la resistenza ai sismi, che al fuoco. Nel primo caso, perché il legno pesa, grossomodo, la metà della muratura. Siccome l’effetto di un terremoto è proporzionale alla massa, il rischio si riduce della metà». Prosegue Piazza: «Inoltre, anche se l’inconscio collettivo è portato a credere il contrario, in caso di incendio il legno, pur essendo un materiale combustibile, consente di ottenere una resistenza strutturale certa e certificabile, spesso superiore a quella offerta da costruzioni realizzate con materiali incombustibili e tende a non collassare in modo improvviso. In aggiunta, oggi la progettazione è talmente avanzata da ridurre drasticamente il rischio, grazie a eventuali mezzi di isolamento e protezione».
XLam e sistema a telaio
Sotto l’aspetto delle tecnologie costruttive, il mercato “se lo giocano” il sistema a telaio e l’XLam (visto che la casa a blocco è poco utilizzata in Italia e impiegata, in genere, in contesti alpini e tradizionali). Premesso che non esiste una tecnica semplicemente migliore, ma solo quella più adatta al contesto, alcune differenze di base ci sono. «L’XLam, che si è affacciato sul mercato italiano solo di recente – spiega Bernasconi – è più performante, permette di ridurre gli spessori strutturali e di rispondere ad esigenze architettoniche anche complesse. Ad esempio, nel caso di edifici su più piani, che presentano balconi a sbalzo o tetti con forme peculiari, l’X-Lam è in tutto paragonabile al cemento armato. Al contrario, il sistema a telaio, che richiede molta più prefabbricazione, consente un risparmio nell’impiego di materiale, a fronte però di un importante impegno in termini di ore lavoro». Qualsiasi tecnologia si scelga di utilizzare, un punto resta però imprescindibile. «Più di altre strutture – conclude Bernasconi – la casa in legno se non è progettata e costruita ad arte, passati cinque, sei o sette anni, si vendica. E le possibilità di agire, rispetto al laterocemento, sono limitate. Per questo è necessario scegliere bene a chi affidarne la realizzazione, controllare le certificazioni, informarsi sulla serietà delle imprese, diffidare dei prezzi troppo scontati».
A cura di Maria Chiara Voci
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