Hoverboard sulle nostre strade: rivoluzione su ruote
Già si comincia a vederli, gli Hoverboard sulle nostre strade. Potrebbero diventare protagonisti di una piccola rivoluzione nella mobilità. Si chiamava proprio Hoverboard, lo skate su cui Marty McFly, in Ritorno al futuro 2, fluttuava nell’aria inseguito dal nipote di Biff e dai suoi scagnozzi. Quelli veri, oggi, non volano ancora (anche se in Giappone ne stanno già sperimentando uno “a campi magnetici”), ma la moda degli hoverboard elettrici è scoppiata da un paio d’anni negli Stati Uniti, e ora anche da noi.
I ragazzi vogliono gli hoverboard sulle nostre strade
«È il regalo più richiesto dai ragazzini fra i 7 e i 14 anni», conferma Carlo Zuccari, socio fondatore e amministratore di Street Board, azienda romana specializzata nella distribuzione di personal transporter elettrici. Inventati in Cina, gli hoverboard s’inseriscono nella tendenza all’essenzialità che sta interessando negli ultimi anni il settore della micromobilità: dall’ebike al monopattino, dal segway fino al monoruota, l’avanguardia del trasporto individuale procede per sottrazione, liberandosi via via del sellino, del telaio, del manubrio.
Come un monopattino… del futuro
Un hoverboard è, tecnicamente, un monopattino elettrico autobilanciante, in pratica un segway senza manubrio che, grazie a un sistema di microprocessori e sensori, rileva l’equilibrio del conducente, spostandosi a seconda della pressione esercitata con i piedi.
«Più difficile a dirsi che a farsi», commenta Zuccari, che con la sua azienda organizza anche delle giornate di Street Board Academy nei parchi romani, per insegnare tutti i segreti dei biruota e monoruota elettrici.
Non di solo svago, però, si tratta.
Se gli avveniristici skateboard elettrici stanno facendo impzzire gli adolescenti, non è raro ormai imbattersi in impiegati che parlano tranquillamente al cellulare a bordo di grosse ruote semoventi. «I monoruota o solowheel sono oggi i veicoli elettrici individuali più venduti in Francia, Spagna e Danimarca – racconta Zuccari – e anche noi ne vendiamo parecchi, soprattutto tra i pendolari. A differenza degli hoverboard, che hanno ruote piccole e non molto adatte a pavimentazioni irregolari, la e 150 grandezza dei monoruota li rende stabili su qualsiasi tipo di suolo, e quindi ottimi anche per il trasporto urbano – spiega -. Inoltre, se un buon modello di hoverboard può raggiungere una velocità di10 km/h, un monoruota arriva fino a30 km/h e la batteria garantisce un’autonomia di50 km. Tutto, naturalmente, senza inquinare, trattandosi di veicoli elettrici».
Avveniristici e rivoluzionari
Rimarrebbe il problema del peso: una volta arrivati a destinazione, trascinarsi dietro questi gingilli elettrici che, per via di motore e batteria, pesano tra i 10 e i 12 chili, non è proprio uno scherzo. E se i giovani skaters d’avanguardia arrivano al parco con borsone o trolley porta-hoverboard, lo stesso non possono fare i pendolari.
«Non è un problema – incalza Zuccari – perché il monoruota, al contrario dei cugini a due ruote, ha una maniglia incorporata e si trascina senza fatica, visto che alla minima spinta accelera da solo.
Anche per questo è il mezzo di trasporto ideale per chi lavora a 3 o 4 km da casa o per quelli che prendono tutti i giorni il treno o la metropolitana e, per raggiungere la destinazione, hanno ancora un pezzo di strada a piedi da fare».
Insomma, due ruote per svago e per sport, una ruota per il pendolarismo del futuro.
«L’importante – conclude Zuccari – è non risparmiare a discapito della sicurezza: un buon hoverboard costa in media 350 euro, un monoruota intorno ai 700. Con modelli più economici si rischiano brutte sorprese».
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