Chernobyl sotto copertura
Chernobyl. A 31 anni dai terribili avvenimenti dell’aprile 1986, un secondo sarcofago di cemento ed acciaio è quasi pronto ad inglobare il precedente involucro, servito a sua volta a coprire le macerie del reattore numero 4, esploso al confine tra Ucraina e Russia.
Entro la fine del 2017, grazie al piano finanziato dall’European bank for recostruction and development, una nuova cupola fungerà da coperchio per altri cento anni, forse meno. Il vecchio contenitore è infatti ridotto ad un colabrodo, costituendo la prova esistente del deterioramento provocato dalle scorie. Con il compito di proteggere la struttura sottostante da danni esterni ed agenti atmosferici, l’enorme sarcofago è il frutto di anni di studio e preparazione, e sarà lungo 162 metri con un’apertura di 257 metri.
Una gigantesca opera d’ingegneria
Si tratta di una gigantesca opera d’ingegneria, la cui realizzazione, iniziata nel 2010, ha richiesto due miliardi e quindici milioni di euro. New Safe confinment (NSC) è composta da due strutture armate, con archi tubolari in acciaio leggero, ricoperti in una termoplastica in policarbonato. Il peso della cupola è di 36mila tonnellate, mentre l’intera struttura è alta 108 metri.
Come in precedenza, l’istallazione servirà a coprire detriti polverizzati e materiali radioattivi, in modo da evitare la contaminazione del circondario e ridurre l’impatto sulla salute degli abitanti. In pratica la stessa funzione del vecchio sarcofago, sebbene ad oggi purtroppo, le misure prese siano state relativamente utili ed i i costi umani del disastro altissimi: circa 6000 ammalati di cancro e 65 morti.
Dal lontano 1986 sono state evacuate più di centomila persone che non torneranno mai più nella zona.
© Riproduzione riservata.