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Il primo Slow Village in Cina avrà la firma di Stefano Boeri

di Maria Chiara Voci

Il primo Slow Village in Cina avrà la firma di Stefano Boeri
Carlo Petrini con alcuni contadini del Sichuan (foto di Slow Food)

È l’ora di Slow Food anche in Cina. Il movimento per il cibo locale, buono e sostenibile fondato da Carlo Petrini ha messo già da qualche tempo le prime bandierine sul territorio della Repubblica Popolare. Ora si accinge a costruire il primo Slow Village, progettato da una delle più importanti firme dell’architettura italiana: Stefano Boeri.

Il progetto Slow Food Freespace, che non sarà solo un luogo fisico, ma un epicentro culturale e un programma di valorizzazione dell’agricoltura e delle tradizioni del territorio, è stato presentato alla Biennale di Venezia. Sorgerà a Qiyan, nella provincia del Sichuan, all’estremo occidente della Cina. Si comincerà dalla costruzione di una scuola, di una biblioteca e di un piccolo museo. Tre poli associativi e culturali che, nella visione di Boeri e di Petrini, saranno la base per la costruzione di un’infrastruttura collettiva.

Il primo Slow Village in Cina avrà la firma di Stefano Boeri
Stefano Boeri e Carlo Petrini alla Biennale di Venezia (foto Jiang Guoyin)

Fermare l’abbandono delle campagne

Partendo da un piccolo villaggio, sperduto nei vasti spazi della Cina rurale, Slow Food e Stefano Boeri Architetti propongono così alcune soluzioni concrete e costruttive per arginare il processo di abbandono delle campagne. Un vero e proprio esodo che interessa milioni di contadini cinesi. E che, oltre ad avere spesso drammatici costi sociali, porta alla dispersione della cultura tradizionale. Un patrimonio che Slow Food, da sempre, si impegna a proteggere in ogni parte del mondo.

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