Bonus verde e terrazzi: cosa rientra e cosa no nell’incentivo 2018
Verde pensile, pareti verticali, impianti di irrigazione e installazione di piante in vasi semi-permanenti. In terrazza sono molteplici le possibilità di eseguire lavori facendo valere il cosiddetto “bonus verde”, l’incentivo del Governo per il 2018. E, con l’arrivo della bella stagione, è bene essere preparati e avere le idee chiare, per riqualificare casa, con la certezza anche di ottenere indietro una parte dei soldi investiti.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito, di recente, i confini della misura. Che non riguarda (lo diciamo subito) solo i terrazzi, ma può essere impiegata per la trasformazione in verde di qualsiasi area scoperta di un immobile. Purché a destinazione d’uso abitativo e preesistente. L’importante è che si tratti di opere di manutenzione straordinaria, tali da “cambiare volto” a ciò che c’era prima. Posti questi paletti, è possibile recuperare il 36% della spesa, fino a un tetto massimo di 5mila euro. Nel caso di uno stabile di condominio, il bonus si moltiplica per il numero di unità presenti nel palazzo e diventa pertanto molto conveniente.
Nel numero di maggio/giugno in edicola (o nella versione digitale cliccando qui), ci siamo concentrati sulle sole opere da eseguire in terrazza. Ne avevamo già parlato in passato per capire come progettare al meglio terrazza e balcone (clicca qui per leggere il pezzo) L’obiettivo è dare qualche esempio pratico di ciò che concretamente si può fare. Tenendo sempre conto che nelle spese ammissibili rientra anche la copertura degli oneri di progettazione. Per valutare l’incentivo nella giusta prospettiva è, infine, bene tenere presente che al puro recupero fiscale si sommano i risparmi generati dal “tetto verde”. Perché innestare verde laddove prima c’erano mattonelle o cemento, significa isolare meglio, abbattere le isole di calore, contrastare i danni delle acque piovane, vivere in uno spazio più bello e sostenibile.
di Paola Addis e Maria Chiara Voci
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