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Con o senza acqua? Le coltivazioni in idroponica e in aeroponica

di Giorgia Bollati

Le coltivazioni in idroponica e in aeroponica
Foglie e germogli prodotti fuori terra da Agricooltur

Meno acqua e meno suolo: se il futuro mette in difficoltà l’agricoltura, alcuni sistemi non tradizionali accorrono in aiuto alla coltivazione

Una produzione maggiore in quantità e omogenea nella qualità

Una produzione maggiore in quantità e omogenea nella qualità. Con un minor uso di suolo e un impiego di acqua ridotto. Le coltivazioni in idroponica e in aeroponica consentono una produzione che si sviluppa in verticale e che richiede una superficie contenuta.

Strutture per la produzione verticale: idroponica e aeroponica

Vengono montate strutture con piani sovrapposti su cui sono posizionate le vaschette che contengono le piante. Nel caso delle coltivazioni in idroponica, le radici sono immerse nell’acqua e nella soluzione nutritizia; per le coltivazioni in aeroponica, questo composto che sostenta i vegetali viene direttamente nebulizzato sulle radici esposte all’aria. Un caso a parte è costituito dall’acquaponica, che abbina a una produzione vegetale verticale anche una o più vasche per l’allevamento di pesci con un’acqua che circola tra le due parti.

Applicazioni urbane e domestiche

«L’aeroponica – spiega la Professoressa Maria Lodovica Gullino, docente di Patologia Vegetale e Direttore di Agroinnova presso l’Università di Torino – rappresenta l’ultima evoluzione del settore e consente di ottimizzare tutte le risorse necessarie alla produzione. Questa tecnica può essere applicata a livello urbano, periurbano e anche domestico: da un lato può rappresentare il volano per una riqualificazione architettonica di edifici abbandonati – come è possibile anche con gli altri sistemi –, dall’altro, in casa, dà la possibilità di sperimentare in prima persona la cura per una pianta che, a sua volta, fornisce nutrimento a chi la segue».

Molte sono le soluzioni modulari che consentono di inserire tra lavello e fornelli una piccola serra in cui gestire la propria coltivazione casalinga: «Se per una coltivazione a livello industriale occorre una tecnologia molto avanzata – prosegue l’esperta –, in casa è più semplice. Occorre un po’ di manualità ed è importante essere molto attenti all’igiene, disinfettando le vasche e i contenitori dei kit progettati appositamente per questo tipo di ambiente. Bisogna tenere a mente che se le foglie sono maggiori, le radici avranno uno sviluppo inferiore e saranno più delicate, così che la pianta dovrà essere curata di più».

Le coltivazioni in idroponica e in aeroponica
Il istema con cui le piantine possono essere nutrite e mantenute in vita

Innovazione per la sostenibilità

Agricooltur, startup innovativa che opera nell’ambito dell’agricoltura aeroponica, ha brevettato diversi sistemi di produzione e conservazione dedicati a imprenditori, commercianti, ristoratori, privati che vogliano abbattere il consumo di acqua per la produzione di insalate, erbe aromatiche, micro ortaggi e fiori eduli, utilizzando piccole serre o moduli tecnologici forniti dalla stessa azienda. «Con questo tipo di coltivazione – spiega Marco Divià, CEO di Agricooltur –, si risparmia fino al 95% di acqua rispetto all’agricoltura tradizionale».

All’interno delle vasche di nebulizzazione, l’acqua che non raggiunge le radici non si disperde e viene messa in circolo nei cicli successivi. Non nebulizza, ma “ricicla” l’acqua proveniente da una vasca in cui vengono allevati i pesci. Questa è l’acquaponica, che «consiste in un impianto di ricircolo – spiega Arturo Mannino, biologo esperto del tema – tra lo spazio in cui si coltivano le piante e quello in cui nuotano gli animali. Occorre controllare che la qualità dell’acqua sia sempre ottimale – priva di patogeni – con la corretta prevenzione: tra un flusso e l’altro, il liquido passa attraverso a delle lampade Uv che ne garantiscono la purezza.

Interconnessione e equilibrio ambientale

D’altra parte l’acqua proveniente da questo ciclo è molto ricca di azoto e di altre sostanze che provengono dagli escrementi dei pesci e che nutrono le piante. In questo sistema interconnesso non si possono utilizzare farmaci e antibiotici perché – considerato che nello stesso flusso ci sono individui di due regni e specie diverse – la sensibilità alle sostanze chimiche ha un range molto ampio. Come in natura, dove in uno stesso specchio d’acqua ci sono molti organismi differenti e l’ambiente è in equilibrio». Mannino, nel 2019, ha vinto il Premio Internazionale per l’Innovazione in Agricoltura di Confagricoltura con l’azienda Ittica Siciliana, che a breve diventerà Agroittica siciliana perché includerà anche il comparto dell’agricoltura oltre all’avannotteria – l’allevamento di pesci d’acqua dolce.

Igiene e prevenzione

Igiene e prevenzione: questi gli ingredienti fondamentali per una corretta coltivazione non tradizionale. Ma non solo: «in questi sistemi “artificiali” – conclude la Professoressa Gullino –, è necessario mantenere il corretto microbioma. Un vuoto biologico potrebbe rivelarsi fatale in caso di arrivo di un parassita. La colonizzazione microbica deve essere adeguata a mantenere il sistema in salute».

Articolo pubblicato su Casa Naturale di novembre-dicembre 2021

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Per approfondire

www.agroinnova.unito.it
www.agricooltur.it
www.itticasiciliana.it

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