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Attestato CasaClima sulle colline riminesi

di Redazione Casa Naturale

Muratura green

Circondato da colline alberate verso sud e con una vista panoramica sul mare che si apre verso nord-est, il lotto era di difficile soluzione architettonica e bioclimatica. L’edificio, quindi, è stato sviluppato in due corpi di fabbrica adiacenti che si aprono verso nord per godere della vista sul mare Adriatico. Il volume più basso contiene una generosa zona giorno, mentre quello di due piani e un seminterrato è dedicato alla zona notte. Per i committenti, titolari di un’affermata impresa edile, il vivere sano appartiene alla ricerca professionale quotidiana, oltre che essere un’esigenza personale. Da costruttori vedono spesso case danneggiate da muffe e umidità, con problemi alle strutture dovute ad errori progettuali o scelte materiche sbagliate.

Per Roberto Magnanelli, inoltre, la casa è un luogo molto intimo, è lì che si trascorrono i momenti più belli della giornata. Deve dare protezione a chi vi abita, anche nella fase passiva del sonno, perché è proprio durante il riposo che si può essere esposti per lunghe ore ad eventuali agenti dannosi presenti nell’edificio e dovuti all’impiego di materiali da costruzione poco sani. L’abitazione è stata dunque costruita interamente con materiali naturali non dannosi per la salute. Questi rigorosi principi di ecocompatibilità valgono anche nel rapporto dell’edificio con l’esterno: l’involucro della casa, e in particolare la produzione dell’energia necessaria per viverci, per riscaldarla e raffrescarla, non dovrà inquinare l’ambiente.

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Con queste premesse, l’impresa Fratelli Magnanelli ha affidato il progetto all’architetto Manuel Benedikter, che ha coinvolto fin dalle prime fasi Paolo Veggetti come ingegnere termotecnico. Inizialmente il committente voleva raggiungere la certificazione CasaClima A+: ciò comportava non solo costruire una casa ad alto risparmio energetico ma anche l’impiego di materiali ecologici, oltre ad un’impiantistica che sfruttasse esclusivamente fonti energetiche rinnovabili. Durante il processo progettuale, simulando varie soluzioni con il software X-Clima, si è potuto constatare che l’ottenimento di una CasaClima Gold, cioè il più alto risultato nella certificazione, era un obiettivo realizzabile.

Partendo da un fabbisogno energetico di solo 1 kWh/m2a, le scelte impiantistiche erano molteplici: il geotermico in combinazione con il fotovoltaico, il fotovoltaico con quello solare termico, il solare termodinamico. Dalle simulazioni solari si è visto che in inverno, pur avendo una falda esposta perfettamente a sud, la collina adiacente riduce sensibilmente la produzione energetica dei pannelli fotovoltaici e di quelli solari termici. Si è quindi optato per un mix energetico differenziato, integrando i pannelli solari e fotovoltaici con una caldaia alimentata a biomassa ed un accumulo inerziale in cui inserire gli apporti del solare termico. L’edificio è poi stato dotato di un impianto a ventilazione meccanica controllata con recuperatori di calore a flussi controcorrente ad alto rendimento (95%) che permetterà di ottenere una qualità dell’aria ottimale e che minimizza le perdite dovute alla ventilazione naturale.

Tutto il sistema impiantistico è gestito da un impianto domotico che integra perfettamente l’ottimizzazione energetica e le funzionalità avanzate richieste dal committente, che non sarebbero state realizzabili con un impianto elettrico convenzionale. La grande attenzione al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale non poteva prescindere da un sistema di recupero delle acque piovane. Il dialogo tra involucro e impiantistica, materiali e dettagli costruttivi ha portato a un traguardo importante: dopo l’iter della certificazione, superato anche il test Blower Door (che misura l’ermeticità di un edificio), l’efficienza dell’involucro è solo 1,46 kWh/ m2a per un indice CO2 di 2 kg CO2/m2a.

 

di Paola Pianzola foto di Alessandro Bucci, Manuel Benedikter

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