Costruire con la canapa: le proprietà
E’ risaputo che la canapa è un materiale estremamente versatile, utilizzato in diversi campi, compresa la bioarchitettura. Infatti è possibile costruire un edificio con mattonelle di canapa, riciclabili ed ecocompatibili, grazie alla veloce crescita della pianta, come il bambù. Quando ci si interroga sulla validità del materiale da costruzione bisogna approfondire le grandi proprietà.
La canapa (Cannabis sativa) è una pianta originaria dell’Asia Centrale, ormai diffusa in tutte le zone con clima tropicale e temperato. Si adatta bene a queste tipologie climatiche e a differenti terreni, anche se prospera nei terreni ricchi, fertili, leggermente alcalini, ben drenati e argillosi. La canapa resiste molto bene alle malattie, alla siccità, ai funghi, a ph sia troppo basso che elevato e agli insetti. Ma soprattutto è una pianta a crescita rapida e robusta. Basti pensare che le piante coltivate nel Regno Unito raggiungono i 4 metri di altezza dello stelo.
La canapa viene coltivata per molti usi, ma principalmente per la rafia, che si ricava dalla fibra del gambo. Il fusto della canapa è composto da due parti: la guaina in fibra attorno al nucleo legnoso. Questa fibra è molto apprezzata per la sua resistenza e durata, con una particolare resistenza al deterioramento, molto apprezzata per realizzare corde, reti e carta.
In contrasto con tutte queste proprietà, la fibra della canapa è la parte meno pregiata della pianta. Le sue fibre spesso sono troppo corte e sono composte prevalentemente da cellulosa, chimicamente molto vicina al legno. Rispetto ad altre fibre di alta qualità, la bassa resistenza alla trazione della fibra di canapa, viene spesso visto come un prodotto di scarsa qualità. La fibra di canapa, ridotta in piccoli pezzi, è stata fino a poco tempo fa usata come materiale per lettiere per animali e per la pacciamatura. Ora questo prodotto di scarto è utilizzato per la produzione di mattoni in canapa e calce.
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