Cotto italiano: una tradizione da difendere
Il cotto, materiale appartenente alla tradizione di eccellenza italiana, viene spesso falsificato. Fin troppo spesso compaiono anche da noi elementi in cotto realizzati da aziende cinesi. Come possiamo difenderci dalle imitazioni?
Regole di tutela
• Preferire il “made in Italy”, frutto di più garanzie e controlli.
• Occhio ai prodotti “import” non ben identificati: si rischia di farsi installare in casa o in camera da letto mattoni tossici.
• Se il prezzo è troppo basso, i mattoni potrebbero essere di materiale di scarto non identificato.
• Visitare le fornaci che producono davanti agli occhi dei clienti: si trova il miglior rapporto prezzo/qualità ed è facile notare la serietà del processo produttivo.
• Chiedere una certificazione sulla composizione per scongiurare l’uso di scarti: i più economici possono contenere “inerti” (calcinacci, fanghi, scarti di lavorazione frutto di smaltimento).
• Spaccare un mattone “campione”: la sua provenienza e la sua resistenza al tempo si leggono dall’interno.
• Se la ditta assicura di realizzare mattoni “in loco”, chiedere di visionare i forni o i pezzi essiccati, per essere certi che si tratti davvero di produzione italiana.
• Gli esperti sanno anche riconoscere un buon mattone dal suono “pulito”, battendolo con un oggetto rigido.
• Documentarsi su internet, rilasciando commenti e feedback su un prodotto: in tempi di Expo, questo permetterà a una moltitudine di persone di venire a conoscenza del “modo di fare italiano” (oltre che di “pensare”), che fa preferire i prodotti italiani a qualsiasi altro, in qualsiasi settore. Un aspetto che aiuta anche la nostra economia e il nostro mercato del lavoro.
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