Casa Naturale – E’ in edicola e online il numero di gennaio – febbraio 2025
In questo numero
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Tra neve e luce
Progetto
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Progettare per i cinque sensi
Dossier
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Strategie per rendere le città spugne
A colloquio
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Godersi il ritmo delle stagioni con la serra bioclimatica
Spazio verde
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Una parete in pietra Limestone nel centro di Torino
Interior
L’EDITORIALE
Nuovi sguardi
Un momento che invita a riflettere sul cammino percorso e sulle sfide che ci attendono. Un momento in cui ci si guarda indietro per capire cosa ha funzionato, ma solo per poter andare avanti con rinnovati propositi. Un momento di decluttering, anche, in cui si sfrondano i rami per lasciare spazio a nuove gemme. Casa Naturale quest’anno ha festeggiato vent’anni di impegno e passione nel raccontarvi l’edilizia sostenibile, non solo frutto di tecnologie avanguardistiche, ma anche di saperi antichi, sguardi attenti e materiali salubri, e idee progettuali. Un traguardo, questo, che va quasi a coincidere con un altro anniversario importante. Klimahouse, la fiera punto di riferimento per l’edilizia sostenibile, nel 2025 arriva alla sua ventesima edizione. Due storie, le nostre, che corrono quasi parallele. Casa Naturale è cresciuta intrecciando la sua storia anche con quella della fiera e della sua community ed è orgogliosa di continuare a raccontare prodotti, innovazioni e visioni che hanno trasformato il settore delle costruzioni in Italia e oltre.
La fiera di Bolzano, che da due decenni rappresenta un punto di riferimento per questo settore, ci ricorda quanto sia importante continuare a interrogarsi sul rapporto fra esseri umani, architettura e natura e quanto siano le idee a fare la storia di un settore. Quest’anno il focus sarà la rigenerazione urbana, tema fondamentale anche per Casa Naturale. Sulla scia delle sollecitazioni arrivate da De urbanisten ci chiediamo: possiamo rendere le nostre città più resilienti? E come possiamo farlo? Dobbiamo guardare con occhi nuovi la nostra appartenenza all’idrosfera, quella sottile e preziosa pellicola di acqua che avvolge il nostro pianeta e dalla quale dipende la vita. Dobbiamo guardare in modo nuovo alla Natura. Riconoscerci come parte integrante di questo sistema significa abbandonare l’illusione di un dominio per abbracciare un modello di rispetto e simbiosi. Dobbiamo accogliere il mostro, per riprendere le parole di Annalisa Metta, architetta del paesaggio all’Università Roma Tre. Ma cosa è un mostro se non qualcosa che tiene insieme ciò che è umano e ciò che non lo è? Qualcosa che insieme ci affascina e ci spaventa. I mostri sono ciò che si mostra per la prima volta, ciò che non abbiamo ancora visto. Dobbiamo accogliere i mostri per accogliere il futuro, non nella facilità e nelle nostre certezze, ma nelle infinite possibilità che ci rimanda. Come la vegetazione che ci chiede di coabitare con lei, di sentirla vibrare. Solo così potremo cambiare davvero le cose.
Buona lettura e buon inizio d’anno!
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