Frutta, arriva l’imballaggio attivo
Grazie all’imballaggio attivo che consente la conservazione di frutta e verdura, in Italia potrebbero essere salvate circa 800 mila tonnellate di frutta e verdura l’anno, ossia il 10% di quella che si consuma effettivamente.
Se una buona parte di quello che acquistiamo finisce nella spazzatura, è anche colpa dei classici imballaggi in cartone.
Una ricerca condotta da Bestack, il consorzio delle principali aziende italiane produttrici di imballaggi, in collaborazione con l’Università di Bologna, ha dimostrato che le cassette della frutta non sono supporti neutri.
Ci sarebbe dunque una relazione diretta tra la tipologia di contenitore e la qualità dei prodotti. Maturazione e deperimento di frutta e verdura possono essere rallentati dall’imballaggio attivo, sul mercato entro fine anno.
Nella classica cassetta di legno verranno inseriti degli olii essenziali naturali, ottenuti senza il ricorso alla chimica di sintesi e già impiegati per uso alimentare.
Una doccia emozionale per la frutta
Claudio Dall’Agata, direttore di Bestack ha spiegato:
“queste sostanze hanno la capacità di abbassare la carica microbica dei contenitori. In tal modo si potrà aumentare la vita sugli scaffali dei prodotti, diminuendone lo scarto e aumentando le probabilità di consumo.”
Il risultato è davvero sorprendente: con l’imballaggio attivo si guadagnano 4 giorni in più di vita rispetto alle cassette in plastica. L’invenzione comporterà un grande risparmio economico per il consumatore e una riduzione degli sprechi alimentari.
Il 95% degli imballaggi in cartone viene riciclato, rendendo la filiera Bestack completamente ecosostenibile. Inoltre, regolando i processi di maturazione della frutta, permette di staccarla più tardi dalla pianta.
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