Intervista a Dose e Presta di Radio 2
Raccomandati…dal Panda!
Marco Presta e Antonello Dose sono spesso testimonial di campagne a favore dell’ambiente. Ma c’e’ da prenderli sul serio? Sì’, più’ di quanto si possa immaginare
Chi ascolta la radio in auto la mattina, andando al lavoro e sfidando il traffico cittadino, non se li perde di certo. Perché il Ruggito del Coniglio, su Radio Due, è satira, comicità pura, ma anche uno spaccato del nostro Paese e della gente che lo abita, straordinaria, meschina, normale allo stesso tempo. Marco Presta e Antonello Dose conducono il gioco con intelligenza, dialogando ogni giorno con i radioascoltatori, sempre in equilibrio tra la loro naturale, straripante comicità e una buona dose di discrezione, qualità sempre più rara nei programmi di intrattenimento. Questione di stile, ma anche di bravura e di un’idea del mondo articolata e irriverente che rifugge dalla volgarità. Per questo il Wwf, già da qualche anno, li ha scelti per la campagna a favore delle specie protette e, nel 2007, per la sensibilizzazione al tema del risparmio energetico. Li abbiamo incontrati nella redazione di Via Asiago, in Rai, a Roma, al termine di una delle puntate del Ruggito del Coniglio.
Come nasce il vostro impegno a favore delle iniziative del WWf?
DOSE: Siamo raccomandati dal Panda.
PRESTA: Abbiamo fatto “Il Ruggito del Coniglio”, “Dove osano le quaglie”, c’è un rapporto con il mondo animale molto stretto, diciamo la verità! E quindi, essendo un pò la Licia Colò dei poveri, al Wwf è venuto in mente di chiamarci. E devo dire che è una responsabilità enorme, perché la questione ambientale è il primo problema della razza umana in questo momento. Tutto il resto, a confronto della possibilità di distruzione del pianeta, sono baggianate. Quindi, quando ci hanno chiamato abbiamo risposto: Presenti!
DOSE: E sono diversi anni che collaboriamo con il Fondo Mondiale per la Natura.
PRESTA: E abbiamo fatto tutto ciò che di più umiliante può fare un essere umano. Ci siamo vestiti da bagarozzi…
Ma l’idea è stata vostra?
PRESTA: No! L’abbiamo subita … con entusiasmo. Quest’anno non so che ci chiederanno, di cantare forse…
DOSE: Per il 2007 abbiamo fatto uno spot in cui tu hai fatto il portinaio…
PRESTA: E tu facevi l’inquilino…
Nella campagna sul risparmio energetico attualmente in atto, vero?
DOSE: Si, nella campagna sui condomìni intelligenti… che è diverso da condòmini intelligenti!
PRESTA: Quelli magari ci fossero! Lì non basta neanche il Panda…
Voi parlate tanto con la gente, quindi avete…
DOSE: … il polso della situazione?!
Non l’ho detto!
PRESTA: Lo stavi per dire…
DOSE: … lo stiamo perdendo.
[wzslider autoplay=”true” interval=”5000″ transition=”‘slide’”]
Secondo voi, che attraverso la radio avete ogni giorno un contatto diretto con il pubblico, c’è una sensibilità ambientale crescente tra le gente?
PRESTA: Poca, pochissima. Il massimo della sensibilità ambientale dell’italiano è quando ti si secca il ficus benjamin in salotto. Dice: “Ah, poverino…”. Per il resto siamo poco sensibili. Ma perché non vogliono che lo siamo; la vera sensibilità ambientale va a toccare la grande industria automobilistica, la grande produzione industriale in generale …
DOSE: … gli interessi dell’edilizia.
PRESTA: Ce n’è molto poca, anche perché nelle grandi città il rapporto con l’ambiente è difficilissimo: trovare un quadratino verde è una scommessa.
DOSE: I miei nipoti, quando mio fratello li ha portati ad Udine, a visitare le terre dei padri, degli antenati esclamavano: “una gallina!”, “una mucca”! C’era questa sorpresa per cose…
PRESTA: Pensavano che fossero cartoni animati…
DOSE: …che la nostra generazione ha visto. Io mi ricordo da piccolo c’era una compagna di classe di mia sorella, a Centocelle …
PRESTA: …che era una gallina.
DOSE: … che aveva in un gabbia delle galline sul terrazzo di casa, nel condominio. Però a quei tempi, parliamo di 40 anni fa, la natura entrava ancora in città.
PRESTA: No, non c’è una sensibilità ambientale. Bisogna lavorare sui bambini, perché noi siamo “andati” ormai, temo.
DOSE: Posso fare un discorso politico e parlare di una cosa molto grave nel nostro Paese?
Certo.
PRESTA: Amo Rosy Bindi!
DOSE: Avete rotto gli zebedei con 5 mila gruppetti: il sole che ride da una parte e Pecoraro Scanio dall’altra…
PRESTA: … che poi che c’avrà da ridere ‘sto sole, boh?
DOSE: … e l’ambientalista di destra, l’ambientalista di sinistra, Legambiente, che fa guerra al Wwf, che a sua volta fa guerra ad altri: non si ottiene niente senza unità! ”. Differenziandoci, moriremo tutti insieme, che è una bella comodità!
PRESTA: Troveremo l’unità nella deflagrazione finale del Pianeta!
Quali sono i vostri comportamenti ecologici?
PRESTA: Io ci sto attento…
DOSE: Lui non si lava e questo si sente…
PRESTA: Lo faccio per non consumare acqua e non inquinare. Scherzi a parte, cerco di fare meno danni possibile. Fare la raccolta differenziata, e farla seriamente, è già un clamoroso comportamento ecologico. Bisogna fare le cose piccole, che è quello che suggerisce il Wwf: non tenere in stand by gli elettrodomestici, non tenere accesi i riscaldamenti 24 ore, per esempio.
DOSE: Non lasciare il cellulare in carica tutta la notte.
PRESTA: In realtà, se tutti facessero piccole cose, il risultato sarebbe grande.
DOSE: Ma anche nei dettagli. Per esempio: la cicca, perché buttarla per terra? Quella rimane lì per 3 mila anni! Il dettaglio è una cultura, bisognerebbe insegnarlo a scuola, dovrebbe esserci “l’ora di pulizia del cortile”. Il bambino potrebbe imparare e poi educare anche il genitore.
Cosa potrebbe aiutare ad essere più ecosensibili?
DOSE: Leggi un po’ più efficaci. Noi, per esempio, abbiamo fatto uno spot pubblicitario per il Consorzio Nazionale Acciaio: “Ricicliamo l’acciaio”. La gente ci telefonava da diversi comuni d’Italia dicendo: “Ok. Io ho messo da parte le lattine e i contenitori d’acciaio di tonno. E mò che ci faccio?!” Si organizza una campagna, si spendono dei soldi per lanciare un messaggio, senza lavorare sugli Enti Locali, che devono organizzare la raccolta! E poi, non vorrei sembrare reazionario, ma in Germania se tu non fai la raccolta differenziata e butti tutto nello stesso secchio, mischiando carta, vetro e umido, ti aprono il sacchetto, indagano, trovando magari una lettera della banca o un resto di cartolina…
PRESTA: Ti beccano, guarda, il tedesco è terribile…
DOSE: … e ti riportano l’immondizia a casa!
PRESTA: … poi magari invadono la Polonia in un momento di entusiasmo.
DOSE … e se lo fai ancora, ti fanno una bella multa di 200 o 300 euro, così dopo ci stai più attento.
Però ci sono cose che si possono fare subito e portano un immediato risparmio. Diamo qualche consiglio ai nostri lettori.
Il termostato del riscaldamento in casa perché lo tieni a 27°, stai coltivando forse delle orchidee? Fai la sauna e poi giri in casa in canottiera! Si può indossare una maglietta e tenere la temperatura a 20°.
PRESTA: Mettere i doppi vetri è un’altra cosa che si può fare per evitare la dispersione del calore.
Durante la vostra trasmissione trattate sempre un tema e chiedete ai radioascoltatori di rispondere ad una domanda. Se quello della puntata di domani fosse l’ambiente cosa chiedereste?
“La cosa più mostruosa che avete visto fare contro l’ambiente”. E la gente racconterebbe di tutto: di discariche, di emissioni nocive… credo che sarebbe un tema raccapricciante. Noi chiederemmo questo, perché in genere andiamo sempre sul paradosso e temo che questo sia un argomento che al paradosso si presta moltissimo. Perché di cose assolutamente grottesche contro l’ambiente ne vengono fatte tante, sia a livello di italiano medio, che di fabbriche, multinazionali e quant’altro. Bisognerebbe dedicare una serie di puntate, una non basterebbe.
DOSE: Per concludere vorrei esprimere un profondo concetto buddista. Posso?
PRESTA: Ecc’o’ollà! Non glielo negate!
Prego…
DOSE: E’ il concetto di Esho Funi: dice che noi e l’ambiente siamo la stessa cosa, siamo un’unica entità indissolubile; quindi, facendo del male all’ambiente facciamo del male a noi stessi.
PRESTA: Vorrei soltanto far notare una strana concomitanza con questo concetto buddista, il pensiero di mio nonno, che era un signore della periferia romana che diceva: “Nò sputà per aria che te ricasca ‘ntesta”. Che è la stessa identica cosa: distruggiamo l’ambiente, ma siamo scemi perché, così facendo, distruggiamo noi stessi.
di Floriana Morrone – Riproduzione Riservata
© Riproduzione riservata.