Si ispira alla capanna la nuova edicola firmata Rubner Haus
Ne abbiamo riscoperto il valore durante il lockdown, quando insieme a farmacie e supermercati sono stati uno dei pochi punti di contatto con l’esterno. Le edicole hanno un ruolo importante nella socialità di quartiere e nel paesaggio delle nostre città. Da queste considerazioni nasce l’idea di Rubner Haus, affidata allo studio ABC – Architetti Barban Cappellari di Vicenza, di reinterpretare il chiosco dei giornali per rispondere alle nuove esigenze dell’edicolante: uno spazio in grado di assicurare qualità della vita, rispetto dell’ambiente e di inserirsi come punto di riferimento, anche estetico, nel crocevia di socialità dell’intera comunità urbana.
L’omaggio di Rubner Haus alla città di Milano, simbolo dell’architettura urbana d’eccellenza, è stato consegnato il 1 ottobre da Deborah Zani, amministratrice delegata di Rubner Haus, a Cristina Tajani, Assessora alle Politiche del Lavoro, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane del Comune di Milano e incarna i valori che la società porta avanti da oltre 55 anni: sostenibilità, socialità e qualità costruttiva coerente con la ricerca estetica.
Seguendo il richiamo della Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen, che ha indicato il legno come materiale del futuro per la capacità di generare meno materiale grigio in fase di lavorazione e per la minore necessità di energia che genera nella gestione climatica degli edifici, Rubner Haus mette il legno al centro di questo progetto. Come ci illustra Lorenzo Stefanin, product manager dell’azienda, per l’esterno è stato scelto l’abete levigato, trattato con una vernice all’acqua che stabilizza il processo di invecchiamento durante il quale, attraverso l’ossidazione, tende ad ingrigirsi e ha un effetto cera che fa scivolare l’acqua. La vernice utilizzata è la tinta Torino dell’azienda Amonn. All’interno, il colore e il profumo del legno coccolano l’edicolante con il suo richiamo alla natura, mentre la climatizzazione è garantita da una pompa di calore, senza unità esterna, fornita da Olympia Splendid. Da un punto di vista energetico, questo primo modello non è autosufficiente ma il progetto prevede la possibilità di installare pannelli fotovoltaici.
Per approfondimenti: Rubner Haus
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