San Francisco vieta le pellicce
Sempre all’avanguardia nell’adozione di politiche per l’ambiente, San Francisco aggiunge un altro tassello al suo impegno in difesa della natura. Il Consiglio di sorveglianza della città californiana ha infatti votato un’ordinanza che vieterà il commercio di pellicce di animali in tutta l’area urbana. Il divieto entrerà in vigore dal 1° gennaio 2019 e per i trasgressori sono previste sanzioni fino a mille dollari. Sarà comunque consentito ai negozianti di smaltire gli stock di magazzino fino al 2020 e inoltre potranno continuare a essere venduti capi usati.
A battersi strenuamente per l’approvazione della norma è stata Katy Tang, sovrintendente del quarto distretto di San Francisco. «Non c’è un modo umano di allevare un animale per poi scuoiarlo», ha detto per convincere i suoi colleghi a votare. «Ogni anno 50 milioni di animali vengono uccisi orribilmente solo per permetterci di essere alla moda. Spero che così invieremo un messaggio forte al resto del mondo», ha aggiunto Tang, intervistata dal San Francisco Chronicle.
La metropoli della California (che significativamente porta il nome del santo protettore degli animali) ha del resto intercettato una tendenza che sempre di più si fa strada fra i brand della moda, complice la pressione dell’opinione pubblica. Versace e Furla sono solo gli ultimi nomi che si aggiungono a una già cospicua lista di griffe su questa posizione, da Armani a Calvin Klein, da Hugo Boss a Ralph Lauren, fino a Gucci.
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