Boscoincittà: l’anima verde di Milano
Sono trascorsi 40 anni, ma il lavoro da fare è ancora tanto. Il Boscoincittà di Milano, primo esempio di verde urbano strutturato in modo sociale, è un grande successo, che non accenna ad arrestarsi. Dall’architetto Giulio Crespi agli ex Sindaci Gabriele Albertini, Piero Borghini, Marco Formentini e Carlo Tognoli, nel corso delle celebrazioni per i 40 anni, è arrivato un messaggio unanime: ci vuole impegno e tenacia per portare avanti un progetto primordiale come quello delle cinture verdi della città attraverso giunte, governi e generazioni. Dopo un difficile inizio, nel 1973, gli anni che si sono susseguiti hanno portato alla nascita del Bosco, grazie al volere dei Sindaci milanesi, delle associazioni e dei tantissimi volontari che hanno lavorato con costanza e tenacia per portare avanti questo progetto.
Un progetto storico e amato
Al di sopra di ogni difficoltà ci sono stati Uomini di Bosco che attraverso il buon senso hanno piantato e seminato in questi 40 anni i120 ettarie i 90 mila alberi di Boscoincittà. Durante quarant’anni, migliaia e migliaia di persone hanno piantato quello che è diventato oggi un grande parco di Milano, un bellissimo bosco a nordovest della città. Da sempre si chiama Boscoincittà ed esiste grazie a Italia Nostra. E’ il primo esempio di bosco urbano in Italia. L’associazione, che si occupa di tutela a valorizzazione dell’ambiente e di volontariato culturale, richiese allora al Comune di Milano un grandespazio a nord ovest della città per realizzare (dopo tante proteste per la carenza di verde pubblico in città), un parco pubblico con l’aiuto dei volontari. Vennero realizzati i primi progetti con boschi, radure, sentieri e specchi d’acqua a cura degli architetti da Ugo Ratti e Marco Bacigalupo; è stato poi l’architetto paesaggista Giulio Crespi a sviluppare il progetto definitivo. I 35 ettariiniziali diverranno poi 80 alla fine del terzo ampliamento avvenuto nel 1994, con nuove convenzioni con il Comune di Milano espandendosi fino a 120 ettaricon l’ultimo intervento del 2003, metà a bosco e metà a radure, sentieri, orti e acque. Oggi la conduzione del Bosco è sotto la direzione dell’agronomo Silvio Anderloni, secondo direttore dopo lo “storico” direttore Sergio Pellizzoni. “Il Boscoincittà ha solo 40 anni, pochi per un bosco, se pensiamo alla vita degli alberi”, dice Anderloni a Casa Naturale. “Tuttavia i risultati raggiunti sono notevoli e l’Expo che si avvicina è una ulteriore opportunità di crescita. Infatti, il Bosco ospiterà, a partire da giugno, le installazioni di alcuni artisti internazionali di Land Art, che lo trasformeranno in un museo all’aperto”.
Boscoincittà dista, come indica il suo nome, 15 minuti dal centro di Milano – esattamente7 kmdal Duomo; c’è anche la fermata dell’autobus 72 diretto da piazza De Angeli che si ferma davanti all’ingresso del parco. La storica Cascina San Romano è il centro operativo del parco con i servizi di segreteria, con le aie per le feste e i pic-nic, con le mappe per scoprire la rete dei sentieri da fare a piedi o in bici. Gli alberi sono grandi, i prati curatissimi, il laghetto è contornato da erbe acquatiche: si ha l’impressione di essere lontani anni luce dalla città, che invece è lì vicino. Boscoincittà significa orti urbani, frutteti, giardino delle api, giardino d’acqua,8 kmdi sentieri tracciati,6 kmdi rogge e canali che confluiscono nel lago artificiale di 25 mila mq e un programma annuale di attività per appassionati e famiglie che ha fidelizzato migliaia di milanesi. Per i turisti sono state predisposte aree di sosta. Oltre a correre e pedalare nel parco, fare passeggiate a cavallo lungo i sentieri, si può sostare sotto ai portici o anche nella silenziosa Biblioteca verde per consultare libri, documenti e articoli che riguardano l’ambiente, i giardini e l’agricoltura. Il Bosco rappresenta anche una zona di rifugio e di riproduzione di ghiri, volpi, conigli selvatici, ricci, talpe, lepri, aironi, fagiani, civette, gufi.
di Francesca Pierpaoli – foto di Corrado Bonomo
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