Certificazione: l’arma contro il traffico di legno
Il Forest Stewardship Council (FSC) è un’organizzazione internazionale non governativa e no-profit, nata nel 1993 per promuovere la gestione responsabile di foreste e piantagioni. La buona gestione del patrimonio forestale viene promossa attraverso un sistema di certificazione volontario, indipendente e di terza parte, valido a livello mondiale e specifico per il settore forestale, in cui sono coinvolti diversi soggetti: FSC è l’ente normatore, che definisce gli standard di buona gestione forestale e di catena di custodia. C’è, poi, l’ente di certificazione che verifica l’operato delle proprietà forestali e delle aziende di trasformazione e rilascia i certificati; e infine l’ente di accreditamento (ASI, Accreditation Standard International) che vigila sulle azioni dell’ente di certificazione. In Italia sono 17 gli enti di certificazioni accreditati per rilasciare dei certificati FSC. Marta Bracciale, Responsabile Comunicazione di FSC spiega a Casa Naturale come funziona la filiera del legno certificato.
Come funziona la certificazione FSC? Ovvero: in che modo si risale al legno “buono”? Il marchio FSC identifica i prodotti contenenti legno o carta provenienti da foreste gestite in modo responsabile, ovvero secondo precisi standard ambientali, sociali ed economici. Tutto parte dalla cosiddetta certificazione di Gestione Forestale, che verifica l’operato di una proprietà forestale secondo 10 principi e 70 criteri validi a livello internazionale. La sola certificazione della gestione forestale non consente, però, di vendere il legno o altri prodotti non legnosi del bosco (sughero, resina, gomma, funghi, frutti di bosco) come certificati, né di etichettarli con i marchi FSC. Per fare ciò è necessaria anche la certificazione di Catena di Custodia che garantisce la tracciabilità della materia prima dalla foresta al prodotto ed è indispensabile per poter applicare le etichette FSC sui prodotti stessi. Il possesso di una valida certificazione FSC della Catena di Custodia è condizione necessaria per poter vendere un prodotto come certificato.
Il consumatore come può sapere se il legno di un oggetto è certificato? I prodotti certificati FSC si riconoscono da un’apposita etichetta. Esistono tre tipi di etichette standard valide in tutto il mondo, di diversi formati, idiomi e colori. Distinguono i prodotti in tre categorie, in base alla percentuale di legno certificato o riciclato contenuto: FSC 100% = contiene unicamente materiale proveniente da foreste certificate FSC; FSC Misto = contiene materiali certificati FSC (almeno per il 70%), “legno controllato” (cioè che risponda ad almeno 5 requisiti minimi) e/o materiali riciclati postconsumo; FSC Riciclato = contiene solo materiali riciclati (di cui almeno l’85% post-consumo, cioè materiale non più utilizzabile).
Un’ulteriore prova di riconoscimento di un prodotto certificato è la fattura d’acquisto: un’azienda certificata è obbligata ad indicare nelle proprie fatture quali prodotti venduti sono certificati FSC e quali no e deve riportare nel documento un valido codice di certificazione. Questo codice può essere verificato nel database internazionale: info.fsc.org
Quali indicazioni pratiche possiamo dare ai consumatori? Per essere sicuri che un prodotto sia certificato, consigliamo di ricercare sempre l’etichetta e di verificare online la validità del codice di licenza. Solo in questo modo si può essere sicuri che un dato prodotto sia effettivamente certificato.
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