Off-grid: come vivere staccati dalla rete
Off-grid: la strada giusta, quasi sempre, sta nel mezzo. Anche quando si tratta di modi di abitare. Sempre più spesso si sente parlare di case autonome, autosufficienti, autarchiche. Il prefisso “auto” ha un suono utopico, identifica l’idea di nuclei abitativi sganciati dalle reti, in grado di produrre e gestire da soli la propria energia, la propria acqua, i propri rifiuti. Un isolamento (forse) felice, che sembra una visione futura, un po’ come le colonie su Marte su cui gli scienziati di tutto il mondo esercitano la loro inventiva. A differenza delle avveniristiche città marziane, ancora di là da venire, gli edifici autarchici (o quasi) già esistono.
Siamo andati a cercarne alcuni dei più innovativi in giro per il mondo. Nel deserto del New Mexico c’è una villa che si pregia di poter resistere, tutta sola, all’Apocalisse (quella energetica, quantomeno). A Madrid, invece, un team di architetti di oltre 20 Paesi ha lavorato per dare vita alla Fab Lab House, una casa-albero che con le sue foglie solari cattura energia, la immagazzina nelle radici o la restituisce per produrre elettricità.
Ciò che abbiamo scoperto – affrontando il nostro viaggio e intervistando esperti del settore – è che quasi mai la completa autosufficienza è la soluzione migliore. Le scelte assolutistiche, in genere, non pagano. La solitudine (nella produzione di energia rinnovabile per far funzionare gli elettrodomestici, riscaldarsi o riciclare acqua) non è vincente. Staccarsi dalla rete non è un bene: né per il singolo, né per la collettività. Al contrario, vince il “mettere insieme”. Del resto il concetto di “ibrido”, in materia di sostenibilità, è quello che oggi va per la maggiore.
Così, ad esempio, la farmhouse ristrutturata alle porte di Utrecht (che è in questo numero il nostro progetto di copertina) si nutre, ma senza sganciarsi dalla rete, di un mix di fonti rinnovabili che vanno dal solare termico al fotovoltaico al geotermico. Questo è il modello da promuovere e su cui crediamo si debba scommettere. Per una società dove tutti trovino nell’autonomia il motore che li spinge a scelte di condivisione.
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di Lorenzo Bernardi, Giorgia Marino e Maria Chiara Voci
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