Progettare con l’amore
«Non si costruisce niente da soli, serve sempre una squadra. Quando costruisci insieme agli altri, non stai solo dando vita a un edificio, ma a un’intera comunità. Questo è un potenziale che in Europa abbiamo completamente perso nelle nostre progettazioni»
Sembra parlare di filosofia e non di architettura Anna Heringer, progettista di fama mondiale e fondatrice dello studio Anna Heringer Architecture, quando spiega il suo approccio con un claim: «L’architettura è uno strumento per migliorare le condizioni di vita». Casa Naturale l’ha incontrata a Klimahouse dove Haringer ha tenuto uno dei keynote speech sul palco del Congress portando il suo dirompente punto di vista sulla strada che una progettazione sostenibile dovrebbe percorrere. Accolta come una star dal pubblico, Heringer regala al summit di Bolzano la sua visione internazionale, la lunga esperienza di progettazione nel Sud del mondo e il suo appassionato femminismo.
Nel suo discorso al Congress lei ha detto che “una progettazione sostenibile parte da risorse ed energie locali ma anche da competenze globali”, cosa intende? Ho costruito una scuola in Bangladesh (ndr. METI School) usando come materia prima ciò che era disponibile, la terra, e come risorsa energetica l’essere umano. Ognuno di noi è fonte di energia e sul pianeta siamo 8 miliardi, una bella capacità da utilizzare. Abbiamo portato avanti un cantiere quasi completamente unplugged, con la sola forza umana, anche i bambini hanno partecipato alla realizzazione della loro scuola e questo è stato possibile perché abbiamo lavorato con l’argilla, un materiale naturale che crea belle sensazioni in chi lo manipola e che regge benissimo anche a distanza di secoli…
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